A bisogni nuovi, opere nuove!
Artigianelli 150 è il progetto che ha trasformato gli spazi stessi del Collegio per aprirli alla sperimentazione di un nuovo modello di innovazione sociale, sistematicamente aperto al territorio. Oggi il Collegio è completamente rinnovato, eppure risponde appieno alla capacità di innovazione di san Leonardo Murialdo, che ebbe a dire: «A bisogni nuovi, opere nuove!»
La comunità Giuseppina ha voluto aprire la propria casa, divenendo più permeabile al territorio e ripensando le modalità più adatte per rispondere alla missione di sempre: generare occasioni di educazione, accoglienza, formazione, promozione culturale, lavoro, welfare, imprenditorialità sociale.
Il lungo tramonto dell’attuale sistema sociale, che ha permesso di sostenere molte attività per i ragazzi e i giovani in difficoltà, e la grande crisi dell’economia e del mercato del lavoro, hanno spinto la comunità dei Giuseppini a ripensarsi insieme ai laici che si ispirano al carisma di San Murialdo. L’obiettivo era superare la tentazione dell’autoripiegamento, della rassegnazione, della lamentela, guardando oltre gli attuali servizi offerti ai giovani, che rischiano di lasciare indietro proprio le fasce più bisognose. La comunità Giuseppina ha voluto aprire la propria casa, divenendo più permeabile al territorio e ripensando le modalità più adatte per rispondere alla missione di sempre: generare occasioni di educazione, accoglienza, formazione, promozione culturale, lavoro, welfare, imprenditorialità sociale.
Artigianelli 150 è il progetto che ha trasformato gli spazi stessi del Collegio per aprirli alla sperimentazione di un nuovo modello di innovazione sociale, sistematicamente aperto al territorio. Per dare forma al nuovo ambiente fatto di accoglienza, accompagnamento e autonomia, il Collegio è stato posto al centro di un ampio cantiere di recupero e rifunzionalizzazione, sia per valorizzare i propri asset, non sempre visibili e conosciuti all’esterno, sia per attirare nuove attività e nuove energie. Dopo tre anni di lavori, sviluppati fra il 2014 e il 2017, il Collegio si presenta oggi completamente rinnovato e, se possibile ancora più coerente con lo spirito originario del Murialdo.
Nel progetto originale, il Collegio si presentava con uno schema planimetrico a “U” sviluppato attorno al cortile interno. Il porticato affacciato sul cortile dà ancora oggi l’idea di come fosse delle origini: una sola ala costruita verso corso Palestro, mentre sugli altri lati del cortile si trovavano tettoie e costruzioni dimesse adibite a magazzino e talvolta a laboratorio. A150 ha permesso: l’ampliamento dello studentato da 35 a 95 posti; la realizzazione del Salotto delle idee e della Sala Convivio; l’apertura di Etik0 e del laboratorio di panificazione; la realizzazione di spazi polivalenti.
Cresceva il bisogno di spazio, cosiché nel secondo decennio del ‘900 f costruita una nuova ala, rivolta su via Juvarra. Il progetto fu predisposto dal confratello laico giuseppino Giovanni Pietro Massoglia, un architetto “autodidatta”, pittore e scultore. Con la costruzione del secondo loggiato, prese forma il cortile interno, più arioso, con un bel colonnato ancora oggi presente. Si aprì anche un nuovo ingresso su via Juvarra, per favore l’accesso alla sala teatrale, l’attuale Teatro Juvarra. Sopra il teatro, fu edificata la Chiesa di Maria Immacolata decorata dal maestro Enrico Reffo. Nel 1942, un violento bombardamento scoperchiò il tetto e distrusse parte dei laboratori; non ci furono vittime, ma i ragazzi dovettero trasferirsi nelle case di Bruere e Rivoli. A150 ha realizzato: il recupero e la rimessa in funzione del teatro e dell’ex Cafè Procope; l’ampliamento della comunità mamma-bambino e di locali di vita comune per gli universitari.
1911-1913 | costruzione della nuova ala su via Juvarra
La costruzione dell’edificio di due piani su via Manzoni segna la terza fase costruttiva del complesso, negli anni del secondo dopo guerra. Gli interventi di A150 non hanno toccato direttamente questa ala, se non nel seminterrato, dove sono state realizzate le sale prove del teatro ed i camerini. Al termine dei cantieri, nel 2017, con i relativi spazi rifunzionalizzati, è stato possibile concentrare sul primo piano gli uffici direzionali, amministrativi e di progettazione della Congregazione e del suo ecosistema torinese. Una parte è dedicata anche alla sperimentazione di nuovi progetti, quali per esempio LavOratorium.
Il lato su via Bertola, compreso il parcheggio sotterraneo, fu costruito agli inizi degli anni Sessanta per chiudere il quadrilatero del Collegio. L’edificio fu successivamente rialzato di un piano, ampliando di oltre 500 metri quadri gli spazi del fabbricato scolastico. Su questa ala, il progetto di riqualificazione, avviato nel 2005 e terminato nel 2012, ha permesso di aumentare le aule didattiche (che oggi ospitano fino a 300 allievi), completare il porticato nel cortile, riqualificare anche la facciata esterna. Il parcheggio era rimasto incompiuto: A150 ha permesso il suo completamento, con un progetto ampliato a due piani sotto il cortile. Questa operazione ha permesso di liberare il cortile stesso dalle auto e di restituirlo alla sua vocazione originaria per i ragazzi.